A dispetto dei luoghi comuni, l’Italia occupa il terzo posto in Europa nella classifica di «eco-efficienza». Risultati particolarmente brillanti nella riduzione dell’uso di materie prime e nel riutilizzo dei materiali. Secondo il decimo Rapporto GreenItaly, l’approccio eco-sostenibile delle aziende ha fatto aumentare del 5,3% il numero degli addetti negli ultimi cinque anni, per la metà assunti con contratti a tempo indeterminato.
Dal cuoco sostenibile all’esperto in gestione dell’energia. Dal meccanico industriale green al giurista ambientale. E ancora: installatore di reti elettriche a migliore efficienza, meccatronico green, installatore di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale, promotore edile di materiali ecocompatibili, informatore ambientale, specialista in contabilità verde. Dieci figure innovative (o che hanno subito un processo di rinnovamento) nate grazie alla crescita della green economy in Italia.
Per Matteo Caroli – Ordinario di Economia e gestione delle imprese internazionali alla facoltà di Economia dell’Università Luiss Guido Carli e direttore del master in Circular economy management della Luiss – intervistato dal Sole 24 Ore, il ripensamento in chiave ecologica di alcune professioni rappresenta un’opportunità per creare nuova occupazione e anche per attrarre talenti dall’estero.
Siamo di fronte ad «una sfida vincente anche sul fronte della formazione e riqualificazione professionale della forza lavoro, junior e senior, in un’ottica di ripensamento delle scelte aziendali e di miglioramento della vita lavorativa e sociale». Solo nel 2018 i green jobs – sempre secondo GreenItaly 2019 – hanno raggiunto quota 3,1 milioni e rappresentano il 13,4% del totale dell’occupazione.
In quest’ottica l’università deve adeguare i propri percorsi per intercettare questa nuova domanda di competenze. Oltre alla LUISS sono già molte le realtà universitarie che si sono attrezzate per una formazione specifica sulle nuove professioni legate alla green e circular economy. Al Sant’Anna di Pisa, ad esempio, sono partiti corsi di dottorato su queste tematiche. Molto attivi sono anche i Politecnici, soprattutto sul fronte della ricerca e dello sviluppo di nuovi materiali. Sono attive anche la Cattolica e la Bocconi di Milano, con corsi sia per i neo-diplomati, sia post laurea.
L’obiettivo non è solo far tornare cervelli che vanno all’estero, ma anche rendere attrattivo il nostro Paese per gli stranieri eccellenti. Sempre secondo il Prof. Caroli il nostro Paese avrebbe “bisogno di tre cose: investimenti nelle infrastrutture, percorsi più rapidi per chi fa investimenti produttivi in chiave green, meno burocrazia e normative di favore, oltre ovviamente a robusti incentivi sull’intera filiera verde.”