Dopo il lancio al Meeting di Rimini, arriva al Singularity University Summit di Milano l’8 e 9 ottobre Feel the Peel, un progetto di sostenibilità e design realizzato dall’architetto Carlo Ratti, che ha fatto della tecnologia e della sostenibilità i suoi cavalli di battaglia.
Non è solo un’idea sostenibile, è anche “monumentale”. Si tratta di un juice bar itinerante che utilizza le bucce delle arance per la produzione istantanea con stampa in 3D di tazze in bioplastica. Il progetto è sviluppato in partnership con ENI ed è una struttura circolare alta 3 metri sormontata da una cupola che può essere riempita con 1500 arance.
Per Ratti il principio di circolarità è “un must per gli oggetti di oggi” e lavorando con Eni, ha mostrato la circolarità in un modo tangibile, con una macchina che fa capire come le arance possano essere utilizzate non soltanto per il loro succo.
Quando il dispositivo viene attivato, i frutti scivolano nello spremiagrumi attraverso una canalina: il succo finisce direttamente nel bicchiere del cliente mentre le bucce vengono accumulate in un contenitore separato. E qui le bucce e i semi vengono essiccati, macinati e trasformati in un polimero biodegradabile. Una volta riscaldato e fuso, il polimero diventa un filamento che una stampante 3D (incorporata nello spremiagrumi) utilizza per stampare bicchierini monouso per bere il succo d’arancia appena spremuto.