È questa l’importante scoperta pubblicata su Science e realizzata dal dipartimento di Chimica dell’Università del Colorado, che potrebbe rivoluzionare i processi di riciclo mantenendo la plastica “comune”, unica e funzionale. La svolta arriva da un polimero basato su una sostanza chiamata gamma-butirolactone (Gbl). Si tratta di un materiale forte, resistente al calore e leggero, che può essere scomposto e riciclato infinite volte, riportandolo allo stato originario. Insomma “ha un perfetto ciclo di vita circolare” per usare le parole di Eugene Chen, professore del Dipartimento di Chimica statunitense che partecipa alla ricerca. Oltre ad avere la possibilità di essere riutilizzato più volte, ha un altro vantaggio che lo rende unico, ovvero un processo di riciclo sostanzialmente green.
Se nel Regno Unito vengono banditi gli imballaggi inquinanti, anche in Italia si moltiplicano le iniziative e gli appelli per una nuova cultura dell’ambiente. Questa scoperta sembra offrire la soluzione ottimale. La strada però è ancora lunga perché non è stato ancora depositato un brevetto, ma se la ricerca venisse portata avanti potrebbe dare ottimi risultati. L’obiettivo del team di ricercatori per il prossimo futuro è fare in modo che questo nuovo polimero chimicamente riciclabile possa materializzarsi sul mercato, partendo dall’assunto che i polimeri possono essere riciclati chimicamente e riutilizzati, in linea di principio, infinite volte.
E’ il momento di dare valore alla plastica promuovendo l’utilizzo di materiali sostenibili. Il polimero riciclabile promette la soluzione ideale: tutti i vantaggi della plastica, ma nessun danno per l’ambiente.