Nella nuova Commissione europea il tema della sostenibilità assume un ruolo preponderante, come indicato nelle lettere d’ingaggio che la Presidente Ursula Von Der Leyen ha inviato ai Commissario incaricati. Ogni Commissario sarà, infatti, responsabile dell’inclusione degli Obiettivi ONU sullo Sviluppo Sostenibile nella propria area di competenza. Inoltre, tra gli otto Vicepresidenti designati, ne vengono individuati tre cui è affidata la carica di Vicepresidenti esecutivi: ad uno di questi, il VP Timmermans, viene affidata la responsabilità del Green Deal europeo, a sottolineare la priorità strategica che la sostenibilità ambientale rivestirà per la futura Commissione europea.
In questo contesto, l’industria italiana si colloca in una posizione di sicuro vantaggio rispetto a molti competitor intra ed extra europei, potendo vantare ottime perfomance nei parametri fondamentali, come quelle relative all’impiego di fonti rinnovabili nel mix energetico, all’efficienza energetica, al riciclo e alla riduzione delle emissioni di CO2. Tuttavia, i maggiori sforzi che saranno richiesti all’industria europea nel suo complesso dovranno essere accompagnati da un rafforzamento delle misure di protezione dalla concorrenza internazionale e da un piano straordinario di investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica. Tra le misure proposte dalla Presidente Von Der Leyen, si segnalano in particolare:
- il raggiungimento dell’obiettivo di un’economia neutrale dal punto di vista climatico – zero emissioni nette – entro il 2050 e conseguente incremento dell’obiettivo di riduzione domestica delle emissioni di gas serra al 2030 – dal 40% al 50% e possibilmente al 55%;
- il lancio di un nuovo Piano d’Azione sull’Economia Circolare, che si concentrerà su settori particolarmente resource-intensive come tessili e costruzioni e di una strategia “Zero-Pollution Ambition” che interverrà in ambiti molto sensibili come la qualità dell’aria e dell’acqua e la gestione delle sostanze chimiche;
- lo sviluppo di una strategia per la finanza verde, che include un Piano d’Investimenti per l’Europa Sostenibile dalla dotazione di 1 trilione di euro e la trasformazione di parte della Banca Europea per gli Investimenti nella “banca europea per il clima”.
Sul fronte italiano il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, inaugura il Green New Deal: il primo pilastro di un edificio le cui fondamenta sono la legge di bilancio e il Collegato ambientale, insieme alla legge Salvamare, in discussione alla Camera e a “Cantiere ambiente”, all’esame del Senato. Il 14 ottobre u.s. è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il cd. DL Clima. Il Decreto prevede misure per il miglioramento della qualità dell’aria, il contrasto ai cambiamenti climatici e il sostegno alla mobilità sostenibile, con uno stanziamento di risorse complessivo di circa 450 milioni a valere sui proventi delle aste ETS su un orizzonte pluriennale.
Appare evidente che l’economia circolare costituisca un tema fondamentale per l’azione della futura Commissione e del Governo italiano in materia ambientale. E’ però necessario accelerare la transizione verso questo nuovo paradigma, garantendo al contempo la sopravvivenza di comparti chiave dell’economia europea come ad esempio le costruzioni, la carta, il tessile e l’alimentare grazie ad uno stanziamento adeguato di risorse in grado di accompagnare la transizione verso modelli di produzione sostenibili e in linea con gli obiettivi 2020.