Gli scienziati hanno raggiunto un nuovo obiettivo per quanto riguarda lo studio dei materiali cosiddetti con “memoria di forma”. Si tratta di materiali che possono cambiare forma a seconda degli stimoli esterni e che poi ritornano alla forma originale. Si tratta di una caratteristica, quella della memoria di forma, che attrae molto scienziati e ingegneri che studiano i materiali perché partendo dalla “memoria di forma” si potrebbero ottenere altre caratteristiche utili per innovare nel campo dei tessuti come, ad esempio, una maglietta che si allarga se viene esposta all’umidità oppure si stringe quando viene asciugata.
Un team di ricercatori della Harvard John A. Paulson School of Engineering and Applied Sciences (SEAS) ha fatto un passo avanti sviluppando un nuovo materiale biocompatibile, tra l’altro stampabile in 3D e quindi costruibile con qualsiasi forma, che vanta una memoria di forma reversibile. Lo studio è stato pubblicato su Nature Materials. Il nuovo materiale è fatto di cheratina, una particolare proteina fibrosa che tra l’altro è presente anche nei capelli oltre che nelle unghie e nei gusci delle conchiglie.
La ricerca aggiunge un nuovo tassello alle possibilità di valorizzazione degli scarti della lana. In questo caso l’utilizzo nelle strutture a memoria di forma sfrutta la caratteristica stessa della cheratina la cui catena molecolare ha una struttura a forma di molla, nota come alfa-elica.
Gli scienziati hanno prelevato la cheratina estraendola da avanzi di lana d’angora usata nell’industria tessile con l’obiettivo di costruire “nuove cose” dalla lana riciclata che non erano mai state immaginate prima.
Guarda come è stato realizzato il processo “Wool-like material can remember and change shape”.