Ogni anno vengono prodotti circa 100 miliardi di contenitori di vetro. Il mercato del vetro vale oltre 100 miliardi di dollari l’anno. Il vetro viene prodotto da 9.000 anni, tuttavia, i contenitori per il riciclaggio sono stati introdotti solo negli anni’ 70. Ci sono Paesi come la Svezia che raggiungono punte del 90% di riciclaggio, la media degli Stati Uniti non raggiunge il 40%. Il Regno Unito utilizza circa 3,6 milioni di tonnellate di vetro, di cui meno di un milione sono riciclate. Il resto arriva alle discariche. Il vetro è un prodotto curioso, può essere riutilizzato all’infinito, ma il processo produttivo richiede molta energia ed anche per il riciclo ci sono alti costi per la raccolta ed il trasporto.
Occorre trovare nuove soluzioni. Infatti convertire le bottiglie in bottiglie può sembrare l’applicazione più logica fino a quando Andrew Ungerleider e Gay Dillingham hanno pensato di convertire il vetro scartato in una schiuma di vetro con una vasta gamma di applicazioni potenziali. Si frantuma il vetro usato per creare una polvere, questa poi viene riscaldata e le si inietta CO2, creando una schiuma leggera, resistente ed economica. Produrre questa schiuma risolverebbe non pochi problemi. Se la fabbrica venisse infatti situata in prossimità di una discarica, l’impianto di produzione potrebbe trarre vantaggio dal gas metano prodotto dalla decomposizione dei rifiuti organici, trasformando questo gas serra in una fonte di energia a basso costo, riducendo così i costi del processo di riciclo.
Il campo di applicazione della schiuma di vetro è vasto. Ungerleider e Dillingham hanno scoperto un’ampia gamma di applicazioni, ad oggi ben undici applicazioni per il vetro riciclato sarebbero pronte per il mercato. Tra queste quella dell’imprenditore edile svedese Åke Mård, che ha trasformato la schiuma di vetro in blocchi per costruzioni prefabbricate, muri e persino tetti per case. Il vetro infatti, riempito di minuscole bolle d’ aria, funge da materiale da costruzione ignifugo e isolante. Ne è derivata una tecnica costruttiva innovativa ed approvata dall’Unione Europea. L’acqua non riesce a penetrare questi blocchi, nessun parassita si fa strada attraverso le pareti, nessun fungo cresce sul muro e il fattore di isolamento supera le alternative note per prezzo e prestazioni.
Si tratta di una soluzione molto interessante per ridurre lo spreco di materiale e creare un’economia che sia, al tempo stesso, redditizia e veramente circolare. La strada è lunga ma siamo su quella giusta!
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