Il Progetto è finanziato dalla Fondazione Cariplo (Progetto 2020_1216) e vede il coinvolgimento di tre centri di ricerca: Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia (capofila), Università di Brescia, Consorzio Interuniversitario per la Scienza e la Tecnologia dei materiali (INSTM). Partito nel gennaio 2021 e coordinato dai ricercatori pavesi, prevede l’analisi e lo sviluppo del riciclo delle sabbie provenienti dalle fonderie come materia prima secondaria per altri progetti produttivi, in particolare nei settori della ceramica, dei laterizi e del vetro, in accordo con il modello della simbiosi industriale.
“La sabbia, dopo l’acqua, è la risorsa più utilizzata del pianeta, poiché la sabbia si trova in quasi tutto ciò che costruiamo. Se pensiamo che la sabbia sia un materiale infinito, ci sbagliamo”, sottolinea Marco Frey, responsabile scientifico del Progetto di Ricerca. Per questo è fondamentale mettere a punto un modello che consenta di riutilizzare le sabbie che restano dopo l’utilizzo in fonderia perché possiedono ancora grandi qualità tecniche e avviarle alla discarica o ad un uso di bassa qualità implica un grosso spreco di risorse.
Sul sito di Assofond, l’Associazione del Sistema Confindustria che associa le fonderie, i dettagli del progetto che sta entrando nella fase più operativa.