Ad inizio settembre, The European House – Ambrosetti e Microsoft Italia hanno presentato uno studio sull’impatto del digitale nello sviluppo sostenibile del nostro Paese. La ricerca si è posta l’obiettivo di indagare il contributo del digitale allo sviluppo sostenibile, identificandone gli ambiti di applicazione e quantificandone gli impatti sulle sue diverse componenti per l’Italia nel contesto della ripresa post Covid-19.
Nello studio vengono identificate le sinergie tra trasformazione digitale e le diverse componenti dello sviluppo sostenibile. I dati della ricerca dimostrano come le aziende digitalizzate registrano significativi benefici in tema di produttività rispetto alle aziende che non hanno ancora attuato percorsi di trasformazione digitale. Sotto il profilo della sostenibilità ambientale, si stima che tra il 2020 e il 2030 il digitale contribuirà ad abbattere fino al 10% delle emissioni rispetto ai livelli del 2019 (37 milioni di tonnellate di CO2 annue).
Dal punto di vista della sostenibilità sociale, la ricerca evidenzia come l’adozione di nuovi modelli di collaborazione sia la principale leva d’azione attraverso cui le aziende possono contribuire al benessere delle persone, all’inclusione sociale e all’inclusione dei territori. Sulla base dei dati rilevati lo studio propone anche tre soluzioni indirizzate ai policymaker e alle aziende:
- Abilitare il diritto/dovere alla formazione digitale attraverso un “New Deal” delle competenze
- Sancire il diritto universale al digitale come leva di inclusione sociale e riduzione delle disuguaglianze
- Individuare standard condivisi per misurare l’impatto delle aziende tra i molti esistenti