Lo scorso 2 novembre Stefan Pan, delegato di Confindustria per l’Europa, interviene nel dibattito pubblico con una lunga intervista sul Sole 24 Ore per gridare tutta la contrarietà delle imprese nei confronti delle nuove regole UE sugli imballaggi.
Pan afferma che si sta lavorando per costruire una proposta alternativa in accordo con le Confindustrie tedesca e francese. Per Pan “nessuno si sta rendendo conto dell’impatto che avrebbero le nuove regole su molte filiere, con conseguenze pesanti sull’industria alimentare, cosmetica, farmaceutica, chimica, su quella dei dispositivi medici, della cura della casa, della ristorazione e della logistica. Senza contare ovviamente quella del riciclo, per cui siamo campioni europei”.
Tra le richieste delle imprese il Delegato all’Europa ha riaffermato la necessità “di fare un reality check e discutere senza ideologia, tenendo conto della tecnologia in continua evoluzione. Pensiamo, ad esempio, ai grandi investimenti nel riciclo del Conai, il consorzio nazionale italiano per gli imballaggi”, ha osservato, aggiungendo che l’approccio del regolamento è “molto ideologico poiché spinge sul riutilizzo più che sul riciclo. Che può anche funzionare, ma non bisogna usarlo per scardinare la filiera esistente. L’ideologia uccide l’innovazione perché non permette di lavorare con un criterio fondamentale: quello dell’apertura, della neutralità tecnologica che garantisce proprio l’innovazione. La sostenibilità, ha chiarito Pan, ha tre gambe: ambientale, sociale ed economica. Quest’ultima non è stata approfondita come avrebbe dovuto. Stiamo cercando di coniugare ambizione e realismo, spiegando le implicazioni vere di questa proposta di regolamento, che a livello italiano investirebbe più di 7oo mila imprese e 6 milioni di dipendenti, senza contare commercio e Horeca”.
Per leggere l’intervista completa: https://www.ilsole24ore.com/art/imballaggi-nuove-regole-ue-imprese-puntano-slittamento-AEooaNDC