Il progetto è partito in sordina perché il modello di business dipendeva in maniera determinante dai comuni e dalle multiutility e non prevede una fee da parte degli utenti che la utilizzavano. Alla fine hanno avuto ragione i suoi ideatori e in quattro anni di operatività la app Junker è diventata la più scaricata in Italia per la raccolta differenziata, con 1,3 milioni di utenti, circa 800 Comuni abbonati e oltre 1,6 milioni di prodotti di largo consumo classificati nel database per sapere come e dove gettare la confezione in base al luogo in cui ci si trova.
L’idea è nata tre anni fa da tre giovani informatici dell’Alma Mater ed ora la loro Giunko Srl è una Pmi innovativa. Sono stati i primi in Europa a creare una app in grado di aiutare i cittadini a differenziare correttamente i rifiuti inquadrando il codice a barre dei prodotti. All’inizio i quattro soci dell’azienda pensavano di dover classificare qualche centinaia di migliaia di prodotti per costruire il database, mai avrebbero pensato che negli scaffali dei negozi ci fossero quasi 2 milioni di prodotti. Al momento hanno classificato 1,6 milioni di referenze, ma gli utenti continuano a segnalarne di nuove.
La PMI Giunko dà lavoro a 24 persone, nove dipendenti e 15 collaboratori, si prepara a raggiungere il milione di euro di fatturato, senza aver mai tradito la filosofia sostenibile con cui è nata e con cui si è sempre posta nei confronti degli utenti che sono parte attiva e fondamentale del processo.
L’app – che ha raggiunto i 40 milioni di ricerche, con un dato medio di 30mila scansioni giornaliere di prodotti – ha integrato da poco una nuova funzione basata sul riconoscimento delle immagini, mentre prima le modalità di ricerca erano solo per scansione del codice a barre, per simboli o per ricerca testuale. Per sapere dove gettare un rifiuto basta dunque fotografarlo e inviare l’immagine al sistema, che, grazie ad algoritmi e classificatori, riconosce l’oggetto e risponde fornendo tutte le informazioni sui materiali che lo compongono e sulle corrette modalità di conferimento, compresi giorni e fasce orarie di raccolta porta a porta in ogni comune. L’app consente anche di segnalare rifiuti abbandonati e altre situazioni di degrado. Non ci sono margini di errore, assicurano i fondatori, perché il database viene aggiornato quotidianamente, anche grazie alla collaborazione degli utenti.
Un bell’esempio di partecipazione attiva dei cittadini alla costruzione di processi circolare virtuosi e di collaborazione positiva con la pubblica amministrazione.