Mentre l’Unione europea di cerca spingere verso un’economia sempre più circolare, l’attenzione politica nel 2021 si concentrerà sui prodotti: come sono progettati (ecodesign) e sulla loro obsolescenza programmata. La Commissione europea si è posta come obiettivo quello di cambiare il modo in cui produciamo e consumiamo beni. Ad oggi la strategia iniziale utilizzata non ha dato i risultati sperati, ecco perché l’esecutivo dell’UE sta lavorando a nuove proposte per il 2021.
Il “Circular Economy action plan 2.0”, presentato a marzo, rappresenta un nuovo tentativo di cambiare i processi produttivi e lo smaltimento degli scarti. Come il suo predecessore lanciato cinque anni fa, non contiene ancora delle norme rigide ma fissa una serie di obiettivi che poi saranno tradotti in seguito in norme e regole.
Le principali proposte includono: dare ai consumatori un nuovo “diritto alla riparazione” per computer e smartphone, stabilire criteri ecologici per i prodotti da costruzione, aggiornare gli indicatori di utilizzo delle risorse esistenti e pianificare un quadro per la politica dei prodotti sostenibili.
Intervenendo a un evento EURACTIV, Paola Migliorini, alto funzionario del dipartimento ambientale della Commissione europea, ha affermato che la commissione vuole presentare un insieme di proposte per promuovere i prodotti sostenibili che amplierà il campo di applicazione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile meglio nota come “Direttiva sull’Ecodesign”. Si tratta di una proposta che sarà collegata a quella sul “diritto alla riparazione”, per contrastare l’obsolescenza programmata. Queste due iniziative contribuiranno anche a dare maggiore potere ai consumatori che diventeranno un “soggetto attivo” nel favorire i processi di circolarità.