Gli italiani sono imbattibili nel differenziare e riciclare e, a giudicare dai dati finora disponibili, hanno continuato a farlo bene anche durante la pandemia. Il Conai – Consorzio nazionale imballaggi – un ente privato senza fini di lucro che da vent’anni gestisce il sistema nazionale per il recupero, il riciclo e la valorizzazione degli imballaggi, ha diffuso dei dati molto confortanti soprattutto per quanto riguarda gli imballaggi, che rappresentano una fetta consistente dei rifiuti urbani. Nel primo quadrimestre del 2020 le quantità di imballaggi conferite al sistema Conai sono aumentate per tutti e sei i materiali gestiti: +17,9 per cento acciaio, +0,4 alluminio, +10,7 carta, +8,6 legno, +5,9 plastica e +4,9 vetro. Si può notare come anche la prima parte di un anno straordinario come questo confermi un trend positivo.
Nel 2019 sono stati riciclati 9 milioni e 560 mila tonnellate di rifiuti da imballaggio, pari al 70% del totale, con una crescita del 3,1% rispetto all’anno precedente. Il Conai che gestisce gran parte dei materiali da riciclo sottolinea che i dati sono molto positivi e che quasi tutti gli obiettivi UE al 2025 sono stati superati. Unico neo: manca la plastica. In effetti nel 2019 l’Italia ha riciclato il 45% degli imballaggi in plastica, manca un 5% per centrare l’obiettivo del 50% entro il 2025.
Una delle cause è da ricercarsi nel drastico calo del prezzo del petrolio registrato negli ultimi mesi che ha portato ad un conseguente calo dei prezzi delle materie prime. Riciclare, in queste condizioni, diventa decisamente meno conveniente. Si siamo di fronte ad un classico caso che andrebbe corretto dall’intervento dello Stato, affrontando opportunamente i temi dell’End of waste e del Green Public Procurement (gli acquisti verdi da parte della pubblica amministrazione) che potrebbero migliorare la situazione.
Non basta però incentivare la raccolta differenziata, il riciclo e l’uso dei materiali riciclati, ma occorre anche ridurre i rifiuti da imballaggi, attraverso il “disaccoppiamento” e l’ecodesign, progettando anche gli imballaggi con l’ottica dell’intero ciclo di vita del prodotto.